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Il soldatino di piombo

Il soldatino di piombo

Era di piombo, ma così ben fatto, fuso e smaltato con grande cura, da sembrare vero. Aveva la giubba rossa con i bottoni dorati e il cinturone bianco, i pantaloni neri che si sarebbero detti appena usciti dalla stireria, il fucile sulla spalla, con la lunga baionetta acuminata e lucente.
 Dell'alto colbacco nero pareva di distinguere ogni pelo; nel viso, incorniciato dal sottogola d'argento, si scorgevano le guance rosse, gli occhi azzurri e i baffi neri arricciati all'insù.
 I veri soldatini come quello facevano la guardia al palazzo reale; lui, invece che era soltanto un ricordino che il padre aveva portato al figlio da un viaggio, faceva la guardia agli altri giocattoli.
 Proprio davanti a lui c'era un castello costruito con innumerevoli mattoncini, con le torri e le merlature e persino la bandiera sul ponte levatoio.
 C'erano un buffo orsacchiotto di peluche e una vecchia trottola che quando girava mandava uno strano suono; c'erano una palla che era stata presa a calci tante volte che aveva perso tutti i suoi colori, e i birilli pieni di ammaccature, a forza di prendersi la boccia sul naso.
 Ma al soldatino di piombo il giocattolo che piaceva di più era la ballerina.
 Non era proprio un giocattolo, ma uno di quei ninnoli di porcellana che andavano tanto di moda una volta. Stava in bilico su una scatoletta con la punta della scarpetta e, quando si caricava la molla, si metteva a girare al ritmo di un valzer scandito dalle note argentine di un carillon.
 Il soldatino se ne innamorò a prima vista. E a chi non sarebbe capitato? La danzatrice era davvero bella, in quella sua posa armoniosa con una gamba slanciata all'indietro e le braccia appena arcuate verso l'alto; elegantissima nel suo soffice tutù di tulle un poco ingiallito dal tempo...
 Purtroppo, la stupenda creatura non degnava il nuovo venuto neppure di uno sguardo: se ne stava girata dall'altra parte e non si voltava verso di lui neanche di notte, quando tutti i giocattoli si animavano e si muovevano.
 Il soldato aveva cercato, una volta, di rivolgere la parola, con cortese galanteria; ma improvvisamente era scattato il coperchio di una scatola che si trovava accanto al carillon, e ne era saltato fuori un diavoletto a molla, che aveva fatto una scena di gelosia e aveva minacciato cose terribili se lo avesse sorpreso ancora a corteggiare la bella ballerina...
 Lei non era affatto la fidanzata del diavoletto, ma si sa com'è, con i tipi villani e violenti è meglio tenersi sulle generali.
 A sua volta il soldatino non aveva affatto paura, ma, non conoscendo i veri sentimenti della ballerina di porcellana, da allora si era astenuto dal fare qualunque cosa che potesse comprometterla, anche se nel segreto del suo cuore soffriva moltissimo.
 Quasi quasi era stato contento il giorno in cui - per una sbadataggine del suo padroncino, oppure per un sortilegio del diavolo a molla - era caduto giù dalla finestra ed era rimasto prigioniero fra due lastroni del marciapiedi. A poco a poco la polvere lo ricoprì.
 Ma un giorno piovve forte e la giubba rossa del soldatino di piombo spiccava scintillante tra le pietre del marciapiedi. Lo trovarono due ragazzacci, che ebbero la pessima idea di far di lui un marinaio: costruirono una barchetta di carta, la adagiarono sui rigagnoli lasciati dal temporale e vi misero dentro il soldatino di piombo.
 Di rigagnolo in rigagnolo, la barchetta finì in un torrente di campagna. Che avventura! C'erano cascate, gorghi e pesci minacciosi! Il soldatino resistette impavido come se fosse stato un vero capitano di nave, ma la barchetta tutta bagnata finì per affondare. L'ultimo suo pensiero fu per la bella ballerina di porcellana.
 Poco dopo fu inghiottito da un pesce e non vide e non comprese più nulla.
 Non seppe neppure quanto tempo era passato, quando sentì un gridolino sorpreso: «Toh, cosa c'è qui dentro? Un soldatino!»
 La cameriera, che stava pulendo il pesce per cucinarlo, portò il giocattolo al suo padroncino. Il ragazzo ci giocò un poco, ma subito si annoiò e andò a riporlo con gli altri giocattoli.
 Casi della vita! Il soldatino si trovò ancora davanti il castello di mattoncini e la trottola. Si sforzò di girare un poco gli occhi e... sì, c'era anche la ballerina.
 Il cuore del soldatino prese a battere così forte che lei dovette sentirlo, giacché fece una piroetta e si voltò verso di lui, con una specie di inchino grazioso. Subito scattò il coperchio dell'altra scatola, ma per la troppa foga la molla si spezzò e il brutto diavolo ricadde per sempre nella sua cassa.
 Da allora, la ballerina ha imparato a fare la sentinella e il soldatino ha imparato a ballare il valzer seguendo le note del carillon.
 Sembra che vivano ancora, e che siano ancora felici.


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