Un re era stato felice per tanti anni con sua moglie; ma all'improvviso chissà cosa gli accadde, forse per una sua gelosia, per le chiacchiere di gente invidiosa o per il suo carattere lunatico, se ne stancò e le ordinò di tornare dai suoi genitori. La moglie si disperò, ma non riuscì a dissuaderlo.
«Ti consentirò» fu l'unica concessione che le fece il re «di portarti via la cosa più cara e più preziosa che hai.»
Il mattino dopo si svegliò in un letto e in una stanza che non conosceva. Sbattè gli occhi, osservò meglio intorno, ma l'unica cosa di cui fu certo era che non si trovava nella reggia.
Chiamò, irritato e un poco allarmato e gli si presentò la regina, «Dove sono?» le chiese. «Che cosa hai fatto?»
«Mi hai autorizzato a portarmi via la cosa più cara e preziosa che ho» gli disse la moglie «e nulla mi è più caro e prezioso di te. Quando ti sei addormentato, ho ordinato ai servi di portarti qui, in casa dei miei genitori. Non potrei mai fare a meno di te!»
Il re abbracciò allora la regina e insieme tornarono alla reggia.